O Gesù,
tu conosci la nostra debolezza e
i nostri limiti;
tu sai che non siamo sante,
ma solo innamorate di te;
tu solo sei il Santo.
La nostra strada sei tu
presente fra noi.
Se, però, perché l'Amore sia amato,
è necessario che noi siamo sante,
facci sante.
Facci sante per te, per la tua gloria,
per il tuo trionfo fra noi.
Facci sante, come centuplo
per aver cercato il tuo Regno fra noi.
Amen

P. J. mi diceva in questi giorni che il carisma mariano che è in me è una grazia missionaria datami non solo per me, ma per la Chiesa e il suo rinnovamento. Si tratta per lui di una consegna totale, corpo anima, a Maria, che purifica le persone immettendole nella vita dello Spirito, che unisce le varie membra del corpo mistico fra loro. Secondo lui, siamo in una prospettiva diversa anche dalle amicizie spirituali, che hanno unito i santi tra loro: lì il cammino poggiava su una dimensione personale di donazione a Dio, che culminava nell'accoglienza di un dono di comunione fra due persone dato per sviluppare la loro santità e il bene della Chiesa; qui l'orientamento è comunitario: si parte da Maria e da Gesù; la Vergine è fin dall'inizio il fondamento e la causa di una unità con tutti e con ciascuno sempre aperta alla realtà ecclesiale.

Per me comunicare è parte integrante dell'Amore. Come ogni giorno ho bisogno di mangiare, di dormire... di nutrirmi dell'Eucarestia, così debbo anche, quotidianamente, vivere la comunione concreta con qualcuno, donando la mia esperienza di vita o attraverso un incontro, o una lettera, o una telefonata... La mia vita, la mia esperienza di Dio deve entrare in circolo nel Corpo mistico sia a livello dell'essere, sia della comunicazione verbale, perché non sono un puro spirito, ma una creatura umana. Nella Trinità tutto circola. Anche noi dobbiamo vivere in comunione o, per così dire, "in Trinità", costituendo ogni giorno delle cellule vive del Corpo mistico, quasi "trinità concrete" con le sorelle e i fratelli che Dio ci dà, questi ultimi/e diventano così la porta d'entrata nel Corpo mistico totale.
La comunione è la mia natura e la mia grazia.

Trepidazione d'amore

Quando si assiste un moribondo, si presta attenzione con trepidazione a ogni suo gesto, a ogni sua parola, a ogni suo sguardo. Eppure in ogni prossimo è Cristo che ogni momento, misteriosamente presente, rinnova la sua passione. Dovremmo imparare ad accostare sempre gli altri con sacra trepidazione, come chi sta davanti a un moribondo e valorizza ogni attimo di vita. Del resto è Gesù che agonizza, muore e risorge continuamente in ogni cuore, in ogni persona, immettendola, corpo e anima, nel suo mistero.

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