Ottobre 2015 - Gesù crocifisso e abbandonato

Meditazione proposta dalla Madre come Punto luce dal mese di ottobre 2015.

Il Punto luce di questo mese è tratto dal libro La via dell'Amore, capitolo decimo ("Gesù crocifisso e abbandonato"), approfondito anche attraverso questo video:

 

"… Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme" (1Pt 2,21)
IN OGNI DOLORE... SEI TU, GESÙ!


Carissimi/e,
vorrei, questa volta, parlarvi di un aspetto della nostra vita, a cui non è possibile sfuggire: il dolore.


Quante volte, nella vita quotidiana, ci sentiamo un po' come Gesù crocifisso: può succedere quando veniamo trattati male ingiustamente, quando proviamo un senso di confusione per un problema, che non sappiamo risolvere, o ci sentiamo soli, abbandonati anche dalle persone care...

Quando, sulla croce, Gesù ha gridato al Padre il suo "perché": "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mt 27,46), la sua domanda è rimasta senza risposta.

Guardando a Gesù, comprendiamo che il dolore non è un problema da risolvere, ma un mistero da vivere. La sofferenza non si può spiegare, come non si può spiegare la vita.

Non si tratta tanto di cercare soluzioni ai nostri piccoli o grandi dolori, quanto di imparare a fare di ogni nostra pena e di ogni prova un incontro con Gesù crocifisso. Egli viene a prendere su di sé ogni nostro dolore e a darci il suo amore; patisce per e con noi, anche noi vogliamo amarlo e soffrire con lui.

Come fare per non bloccarci quando arriva una prova, un momento difficile; come fare per mutare la sofferenza in amore e perfino in gioia?

Dobbiamo imparare a ricorrere all'aiuto dello Spirito Santo. Quando siamo sorpresi da un dolore, fermiamoci un attimo e chiamiamo per nome quello che viviamo, dicendoci: "Sono stanco/a. Sono perplesso/a. Ho fatto una brutta figura, ecc.". Ho sperimentato che è meglio fermarsi un attimo, per non rischiare di fare tutto con tensione; meglio raccogliersi un momento e rivolgere il pensiero a Gesù dicendogli: "Sei tu!". Egli è sempre presente in ogni dolore, non ci lascia mai soli. Con l'aiuto dello Spirito Santo, è facile accettare ogni prova con gioia, in tal modo, possiamo amare Gesù crocifisso.

Provo a dirvi, in poche battute, come fare davanti al dolore:

  • vengo colto/a da una sofferenza, la chiamo per nome, dicendomi: "Mi sento solo/a. Sono sfinito/a. Sono triste...";
  • cerco poi di scorgere, con uno sguardo di fede, la presenza di Gesù crocifisso in quel determinato dolore, e rivolto/a a lui gli dico: "Sei tu, Gesù. Non sono solo/a, tu sei con me".
    Mi fermo, quindi, a contemplarlo con amore, magari esprimendogli il mio sentire: "Anche tu, Gesù, ti sei sentito solo, quando sulla croce hai gridato. Anche tu eri sfinito, triste...! ";
  • infine gli dico che gli voglio bene, cercando di sorridergli anche fra le lacrime, se lo Spirito Santo me ne dà la forza come l'ha data ai santi.

Facendo così, scopriamo che ogni dolore è un velo, che nasconde il volto di Gesù e che solo l'amore può togliere.
Oh se sapessimo quale "Amore bello" ci fa gustare Gesù crocifisso, quando lo amiamo!
Ricordo un episodio successo a Messina, nella mia città natale: una giovane donna, poco prima di morire, rivolta al marito e indicando il Crocifisso, ha esclamato: "Da oggi non più tu il mio sposo, ma lui!".

Quella donna aveva ragione, ma questo è vero per tutti, sposati e non; il Crocifisso è lo Sposo dei nostri cuori, egli non ci lascia mai soli, nemmeno nelle nostre pene più intime e più profonde, egli condivide e trasforma in gioia ogni nostra sofferenza.

Amiamo Gesù crocifisso in ogni dolore della nostra vita quotidiana; facendo così, ritroveremo la pace e la gioia.

La felicità, che dà Gesù crocifisso, è di un altro ordine; nessuno può togliercela; una volta gustata, non potremo più dimenticarla.
Scopriamo, in ogni dolore, la presenza di Gesù crocifisso, dicendogli: "Sei tu, sei lo Sposo". Lo Spirito Santo ci dia di contemplare, in ogni prova, Cristo stesso, che "assume" il nostro dolore e lo trasforma in amore, Amore bello.


In Lui, crocifisso e risorto,
vi sono unita,
sr. Nunziella Scopelliti

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