"... siete stati chiamati a libertà" (Gal 5,13)

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Dio, se avesse voluto, avrebbe, per così dire, potuto crearci in ginocchio davanti a lui, costringendoci ad amarlo, ma avrebbe avuto degli schiavi e non dei figli. Per darci, invece, la possibilità di instaurare un vero rapporto con lui, ci ha creati liberi anche di rifiutarlo.

Nel caso in cui avessimo un amico, che non ci corrisponda, certamente non potremmo costringerlo a volerci bene per forza. Anche Dio rispetta la nostra libertà. A causa di quest'ultima Adamo ed Eva gli hanno disobbedito; in tal modo il dolore, il peccato e la morte sono entrati nel mondo. Dio, però, non ci ha abbandonati a noi stessi: ci ha inviato suo Figlio, il suo Unigenito, che è morto in croce per liberarci.          

La libertà, che Gesù ci ha dato, non è, però, la semplice libertà di dire di sì o di no, di fare il bene o il male; è, invece, quella dei figli di Dio (cfr. Rom 8,21), i quali fra la vita e la morte non esitano a scegliere la vita e diventano per questo pienamente liberi.           

Ricordiamoci, allora, che l'Amore va scelto ogni momento liberamente; amando diventiamo pienamente liberi.